Sex Pistols, Manchester 1976: la sera in cui nacque il punk

La sera del 4 giugno 1976 non c’era molta gente alla Lesser Free Trade Hall di Manchester. La sala da concerti non era delle più prestigiose (anche se situata al piano superiore della leggendaria Free Trade Hall, quella dove Bob Dylan fu chiamato Giuda da uno spettatore molto scontento della sua svolta elettrica durante il tour europeo del 1966) e gli headliner della serata erano i semisconosciuti Sex Pistols. Quella serata ha però cambiato la storia del rock: tra i pochi presenti (la stima è molto controversa, ma si oscilla tra le 50 e le 100 presenze) c’erano molti futuri agitatori delle scene musicali che, folgorati dalla band di Johnny Rotten, misero in piedi band destinate a lasciare segni profondi.

Tra la folla c’erano infatti, oltre a Howard Devoto e Pete Shelley dei Buzzcocks che organizzarono lo show, Peter Hook e Bernard Sumner dei Joy Division – New Order, Morrissey degli Smiths, Mark Perry dei Fall, Steve Diggle, anche lui nei Buzzcocks, il presentatore televisivo e fondatore della Factory Records Tony Wilson e tutti i futuri agitatori della nuova scena di Manchester.  Come scrive David Nolan nel suo libro Il concerto che ha cambiato il mondo, senza quello show (e il successivo dei Pistols a Manchester sei settimane dopo) “non ci sarebbero stati i Buzzcocks, i Magazine, i Joy Division, i New Order, la Factory Records, tutto il sistema delle etichette indipendenti britanniche, niente Fall, niente Hacienda, Madchester, Happy Mondays ed Oasis. E questo significa anche niente Green Day, niente Killers, niente Arctic Monkeys, Editors e Interpol, niente Pavement, niente Codplay, niente Prodigy, niente Kasabian…niente di niente”.